La Composizione
Tutorial
Tecniche di composizione
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"Disporre di un vocabolario ampio e conoscere le regole della grammatica aiuta a esprimersi con le parole. Apprendere nozioni sulla composizione fotografica equivale ad ampliare il vocabolario e la grammatica del linguaggio visivo."
Robert Caputo - National Geographic Society
Introduzione
La parola "composizione" è uno dei termini più usati nell'ambito della fotografia. Ma che cosa significa comporre?
Comporre significa disporre gli elementi di una fotografia in un determinato modo all'interno del fotogramma. Devi partire dal presupposto che lo sguardo di chi osserva la scena deve essere guidato all'interno della scena stessa. Detto in altre parole, l'osservatore deve "esplorare" la fotografia nel modo corretto. Ogni elemento della fotografia deve trovarsi nel "posto giusto" cosicché la fotografia sia, nel complesso, gradevole, piacevole da vedere e capace di comunicare qualcosa (sensazioni ed emozioni, una storia, uno stato d'animo, ecc.).
Alcuni consigli
Di seguito voglio darti alcuni consigli per impostare correttamente la composizione:
- tieni presente che ogni cosa che vedi attraverso il mirino o attraverso il monitor della fotocamera farà parte della fotografia, quindi deve avere un buon motivo per essere contenuta nella scena;
- l'immagine non deve essere confusa; quindi devi evitare di includere troppi elementi nella scena; in pratica, punta ad una composizione semplice, con pochi elementi ma essenziali;
- valuta gli elementi della scena: se sono statici, cioè immobili, il tempo di esposizione non influisce sulla composizione; è il caso tipico di quei paesaggi in cui tutto è immobile (anche le nuvole e il mare), per cui il tempo di esposizione influisce solo sull'esposizione; la stessa situazione si verifica nella macrofotografia di fiori non mossi dal vento o bloccati con plamp, di funghi, di rocce e fossili, etc.;
- se qualche elemento della scena si muove, allora puoi sfruttare il tempo di otturazione anche per la composizione; solo per fare qualche esempio: puoi congelare il movimento, puoi ottenere le nuvole mosse, puoi ottenere l'effetto seta sul mare o su una cascata, puoi ottenere un effetto mosso sulle spighe di grano, etc.;
- l'apertura del diaframma, invece, oltre a regolare l'esposizione, influisce sulla composizione; infatti, al diaframma sono collegati la profondità di campo (quindi tutto ciò che viene messo a fuoco e tutto ciò che risulta sfuocato), il controllo delle aberrazioni (quindi la qualità delle immagini, soprattutto ai bordi) e l'eventuale effetto stella sul sole e sulle sorgenti di luce;
- ricorda che se il soggetto si muove e vuoi inseguirlo con la tecnica del "panning", lo sfondo ti verrà mosso e vedrai delle scie;
- nella fotografia fatta per scopi documentaristici è bene includere nella composizione, oltre al soggetto, anche una parte dell'ambiente in cui esso si trova;
- nella fotografia fatta con finalità artistiche, invece, puoi sfocare lo sfondo, così da concentrare l'attenzione solo sul soggetto; a tal fine utilizza un diaframma molto aperto per ridurre la profondità di campo e avere l'effetto "bokeh"; se lo sfondo è ricco di colori devi accentuare la sfocatura, altrimenti l'immagine risulterà confusa;
- se il soggetto è un animale devi lasciare più spazio davanti ad esso, cioè dalla parte verso cui guarda o verso cui si dirige; la stessa cosa la devi fare con i fiori: devi lasciare più spazio nella parte verso cui sono orientati;
- per dare maggiore senso e più profondità alla scena prova a includere un soggetto di cui si conoscono le dimensioni (per esempio una persona in un bosco);
- se vuoi congelare il movimento puoi utilizzare il flash;
- se vuoi schiarire una parte della scena (luce di riempimento o fill-in) puoi utilizzare il flash o un pannello riflettente.
Gli elementi della composizione
Quelli che ti ho appena dato sono solo alcuni spunti da cui partire. Vediamo adesso quali sono gli elementi della composizione.
Inizia con il giusto punto di vista
L'elemento principale, quello più importante e da cui tutto dipende, è il "punto di vista", cioè la posizione della macchina fotografica rispetto alla scena o al soggetto.
Potrà sembrarti una cosa banale e scontata, ma non è così! Per rendertene conto, prova a scattare diverse fotografie a un paesaggio utilizzando un obiettivo grandangolare; tra uno scatto e l'altro spostati a destra e a sinistra, avanza e indietreggia, inclina la fotocamera verso il basso e verso l'alto; solleva e abbassa la fotocamera. Scarica le foto sul computer e mettile a confronto accostandole. In questo modo potrai constatare che la scena cambia (cambia la prospettiva) e più è corta la focale dell'obiettivo più è evidente l'effetto! La stessa cosa succede con obiettivi che non sono grandangolari, pure con i teleobiettivi: anche se lievemente, la scena cambia!
Osserva le due fotografie che seguono, scattate dalla stessa scogliera ma da postazioni distanti solo pochi metri l'una dall'altra. In questo caso ho modificato anche la focale dello zoom, ma lasciandola su lunghezze grandangolari (rispettivamente 24 e 35 mm).
Plemmirio, Punta Tavernara (SR). Focale: 35 mm.
Plemmirio, Punta Tavernara (SR). Posizione leggermente diversa. Focale: 24 mm.
Cattura l'attenzione visiva
Vuoi che la tua foto sia una buona foto? Allora cattura l'attenzione visiva dell'osservatore. Osserva la scena e trova un centro di interesse verso cui orientare l'attenzione dell'osservatore. Il centro di interesse è l'elemento più importante della scena. Trova il centro di interesse e chiediti come fare per portare l'attenzione dell'osservatore verso questo centro. Ti dico subito che i metodi sono tanti, ma per poterli applicare li devi conoscere. Te ne propongo alcuni:
- usa le "linee guida"; individua linee rette o curve che si "muovono" all'interno della scena (per esempio un sentiero o una strada) che conducano lo sguardo dell'osservatore verso il centro di interesse (una casetta, un albero solitario); la linea guida aiuta lo sguardo dell'osservatore a muoversi all'interno della scena fino al centro di interesse; detto in altre parole, aiuta l'osservatore ad esplorare la scena; una linea guida può essere anche la linea di costa, la sponda di un lago, un filare di cipressi, etc.;
- usa la "prospettiva" e le "linee di fuga"; nella prospettiva le linee di fuga fungono da linee guida; portano lo sguardo verso il centro di interesse o lo allontanano da esso; fai in modo che il centro di interesse si venga a trovare nel punto di convergenza delle linee di fuga;
- sfrutta i colori; spesso l'interesse di una fotografia è dato dai colori, ma tra i colori della scena deve esserci armonia ed equilibrio;
- sfrutta le forme; in certi casi sono le forme a catturare l'attenzione, ma fai in modo che tra le forme che compongono la scena ci sia equilibrio.
In questa composizione la strada funge da linea guida e conduce lo sguardo fin dentro la Valle.
Un sentiero si snoda lungo una sequenza di crateri a bottoniera sull'Etna e conduce lo sguardo fino ad una piccola bocca eruttiva.
Sullo sfondo i Monti Peloritani, sbiaditi.
Per questa composizione ho sfruttato la prospettiva (staccionata e sterrato) e una linea guida (lo sterrato).
Dai tridimensionalità alla scena
Premetto che non ti sto parlando di fotografia 3D; tuttavia esistono degli elementi che possono dare alla composizione una certa impressione di "tridimensionalità".
Nella fotografia paesaggistica la tridimensionalità può essere data dalla foschia o dalla nebbia, due elementi che producono una separazione dei piani. Tipica è la successione di monti e valli in cui la foschia (o la nebbia) rende i monti più lontani via via più sfumati.
In condizioni più normali puoi sfruttare le ombre. Nelle ore centrali della giornata, con il sole più alto, le ombre sono corte e il paesaggio è "piatto"; invece, poco dopo l'alba e poco prima del tramonto le ombre sono più lunghe e conferiscono "profondità" alla composizione. Provare per credere.
Anche nella fotografia macro o a distanza ravvicinata (close-up) la presenza di ombre dona al soggetto (un fiore, un insetto, etc.) una certa impressione di profondità e tridimensionalità. Ciò succede in quanto le ombre mettono in evidenza i dettagli, le asperità della superficie, la presenza di peluria, etc.
Un altro elemento che puoi sfruttare per dare tridimensionalità alla scena è la profondità di campo. Gioca con la profondità di campo per sfocare lo sfondo o il primo piano in modo da ottenere una certa separazione dei piani.
Puoi sfruttare anche la prospettiva. Nella prospettiva, infatti, gli elementi più lontani appaiono più piccoli; inoltre la prospettiva può essere accentuata anche da colori di diversa tonalità, disposti in modo da dare alla scena una certa tridimensionalità.
Ed ecco un'ultima considerazione: sappi che il grandangolo tende ad appiattire la scena con il suo potere "rimpicciolente"; quindi, se usi un grandangolo fai in modo (se possibile) di includere un elemento vicino in primo piano. Questo elemento farà da riferimento per le distanze e le dimensioni, costituirà un centro di interesse (primario o secondario) e restituirà alla scena un po' di tridimensionalità.
La foschia mattutina (alba sui Monti delle Madonie) ha separato i piani e conferito profondità alla scena.
La montagna più lontana è l'Etna.
L'uso di un tele da 200 mm mi ha consentito di sfocare lo sfondo e "staccare" e isolare il soggetto
(un piccolo arbusto di timo).
Sfrutta le linee che si ripetono
Devi sapere che le linee che si ripetono (pattern) giocano un ruolo importante a livello psicologico. Infatti le linee verticali danno un senso di potenza, mentre le linee orizzontali infondono stabilità, serenità, calma e tranquillità; le linee diagonali danno un senso di dinamismo, contrasto o tensione; invece le linee curve infondono delicatezza, intimità, raccoglimento, morbidezza.
A volte le linee che si ripetono danno luogo ad una trama (texture) che puoi sfruttare per la composizione. Con i pattern e le texture puoi ottenere, per esempio, delle composizione semplici ma graziose.
Sabbia marina sagomata dall'acqua. Linee curve che si ripetono dando luogo ad una trama.
Sabbia marina sagomata dall'acqua. Piccoli disegni che si ripetono dando luogo a trame differenti,
separate da un confine curvilineo.
Scegli bene l'obiettivo (o la focale)
Gli obiettivi fotografici giocano un ruolo importante nella composizione. Obiettivi grandangolari e teleobiettivi si comportano in modo differente.
Grandangolo:
- allontana lo sfondo e rimpicciolisce gli elementi della scena rendendola priva di elementi rilevanti; in questo caso puoi compensare con l'inclusione di un centro di interesse in primo piano, come abbiamo già visto;
- devi usare linee guida particolarmente evidenti;
- con grandangoli a focale molto corta (per esempio 14 mm o meno) devi mettere in conto la presenza di forti deformazioni.
Etna. Il cuscino di saponaria in primo piano funge da centro di interesse. I ciuffetti d'erba invitano a proseguire la lettura della fotografia verso la parte superiore della scena.
Zoom 24-105 mm a 28 mm.
Teleobiettivo:
- avvicina lo sfondo e ingrandisce gli elementi della scena;
- isola i dettagli; consente di escludere dalla composizione i dettagli indesiderati;
- riduce l'effetto di prospettiva, comprime i diversi piani della scena e, quindi, rende la scena più piatta;
- i soggetti in movimento sembrano più veloci;
- è più sensibile al micromosso.
Paesaggio collinare con ulivi. Gli alberi, separati da notevoli distanze, sembrano vicini fra loro.
Teleobiettivo da 200 mm.
Non dimenticare la regola dei terzi
La regola dei terzi è una delle regole più famose. Per poterla trasgredire la devi prima conoscere, in caso contrario i risultati saranno disastrosi!
La regola dei terzi prevede che il fotogramma sia diviso in nove quadranti. Per dividere la scena in nove aree devi immaginare due linee orizzontali equidistanti e due linee verticali equidistanti. Le due linee orizzontali dividono la scena in tre fasce orizzontali; le due linee verticali dividono la scena in tre fasce verticali. Ogni fascia orizzontale è alta 1/3 del lato minore del fotogramma. Ogni fascia verticale è larga 1/3 del lato maggiore. Guarda la figura sottostante.
Griglia per la regola dei terzi.
Come vedi, dall'intersezione delle fasce (o delle linee) si originano nove quadranti.
Le linee si intersecano in quatto punti cosiddetti "nodali", o "punti di forza", che chiameremo A, B, C e D. Vediamo come sono definiti:
A = terzo superiore sinistro
B = terzo superiore destro
C = terzo inferiore sinistro
D = terzo inferiore destro
Molte fotocamere hanno già il riferimento alla regola dei terzi nel monitor, nel mirino, o in entrambi. Ciò serve a facilitare l'applicazione della regola dei terzi proprio perché si tratta di una regola di carattere generale, molto importante.
Applicare questa regola significa posizionare il soggetto (o il centro di interesse) in uno dei quattro terzi (in A, in B, in C o in D). Ovviamente non è necessario essere estremamente precisi!
Se nella composizione c'è anche l'orizzonte, applicare la regola dei terzi significa porre la linea dell'orizzonte, in orizzontale, nel terzo superiore o nel terzo inferiore. La scelta dipende dall'elemento a cui vuoi dare più importanza. Per esempio, se per te il cielo è più importante, porrai la linea dell'orizzonte nel terzo inferiore, dando più spazio al cielo. Se il cielo è scialbo e privo di interesse, o se il paesaggio è comunque più interessante del cielo, porrai l'orizzonte nel terzo superiore.
Ricorda che la linea dell'orizzonte deve essere sempre orizzontale!
Nuvoletta nel terzo superiore sinistro e orizzonte nel terzo inferiore.
In presenza di simmetrie (verticali o orizzontali) la regola dei terzi può essere trasgredita. Un caso tipico è costituito dai riflessi sulla superficie del mare o di un lago.
Simmetria (Lago Maulazzo, Monti Nebrodi).
Approfitta delle cornici, ma non essere pacchiano!
Spesso il soggetto può essere fotografato attraverso una cornice naturale (fortunatamente quelle artificiali non rientrano nel mio approccio alla fotografia): una galleria di chiome d'alberi, un insieme di fiori colorati, l'intersezione di rami, archi rocciosi naturali, etc.
Tutti questi elementi possono rappresentare una buona occasione per fare delle fotografie originali (a volte non tanto!). Negli ultimi anni stanno andando di moda fotografie che riproducono soggetti ripresi attraverso piante e rami. Non si tratta di vere e proprie cornici in quanto gli elementi sfuocati si stagliano in maniera invasiva anche davanti al soggetto. Purtroppo questa è una tecnica a doppio taglio. Infatti il soggetto può apparire eccessivamente disturbato dagli elementi sfocati; può apparire troppo "soffocato" in mezzo a un mare di colori sfocati; può risultare così piccolo da diventare insignificante e perdere interesse! Ma anche in fotografia la moda è moda!
Un consiglio: ricorda che in fotografia serve sempre equilibrio.
Fai buon uso della teoria dei colori
I colori possono essere sfruttati anche nella composizione. Un buon fotografo dovrebbe conoscere la teoria dei colori e un po' di psicologia. In questo tutorial posso darti solo qualche spunto:
- il blu, il rosso e il verde sono colori primari;
- il giallo, il magenta e il ciano sono colori secondari;
- ogni colore ha un suo peso, anche compositivo; in senso crescente: rosso, blu, verde, arancione/giallo;
- alcuni colori sono aggressivi: il giallo (l'occhio ne è molto sensibile), il rosso (quando è predominante nella scena);
- il verde si associa al fresco e alla natura; è rilassante;
- il blu dà un senso di freschezza (ma meno del verde);
- il giallo trasmette ottimismo e positività;
- nella composizione c'è armonia se si combinano colori poco diversi;
- nella composizione c'è equilibrio se si combina un colore primario con un colore secondario.
Verde.
Prova a fare risaltare i dettagli
"Spesso i dettagli aggiungono alla fotografia una connotazione più personale. Pensate a questa tecnica come a quella della distillazione, che goccia a goccia ricava l'essenza del paesaggio in una sola e piccola frase fotografica - un haiku, la composizione poetica giapponese di soli tre versi - piuttosto che un lungo poema."
Robert Caputo - National Geographic Society
In questa citazione Robert Caputo fa riferimento alla fotografia di paesaggio, ma il concetto ha carattere generale ed è applicabile anche alla fotografia naturalistica.
Tenendo in mente le parole di Robert Caputo, possiamo affermare che i dettagli possono esprimere l'essenza di un luogo, di un fiore o di un gabbiano in volo. Sono i dettagli a dare carattere al soggetto, così come le rughe possono definire il volto di una persona.
I dettagli possono aggiungere alla fotografia una connotazione personale che potrebbe anche esprimere bene lo stile del fotografo.
In macrofotografia si sfruttano le ombre per fare risaltare i dettagli del soggetto. In fotomicrografia si fanno emergere i dettagli mediante le più opportune tecniche di illuminazione.
Dettagli: peluria.
Dettagli: imperfezioni della corteccia.
Anche il formato fotografico ha il suo ruolo
Anche se a volte non è facile, quando inquadri la scena da fotografare prova ad immaginare quale sarebbe il risultato se l'inquadratura fosse orizzontale o verticale. Anzi, facilitati il lavoro: inquadra prima in orizzontale e poi in verticale e cerca di capire quale sia il risultato migliore. Se ci riesci, prova ad immaginare anche quale sarebbe il risultato se la fotografia fosse panoramica o quadrata.
Qualche prova la puoi fare anche al computer, in fase di sviluppo.
Se la scena è dominata da linee verticali, allora, generalmente, il formato verticale è più adatto.
Il formato panoramico è adatto a certi paesaggi in quanto dà un senso di vastità.
Ma non trascurare neanche il formato quadrato: con certi soggetti determina una sensazione di stabilità, di solidità, di serenità.
A questa composizione ho dato un taglio panoramico.
Per finire: non dimenticare l'importanza della luce
Fotografare significa "scrivere con la luce". Ma la luce può avere anche un ruolo preponderante nella composizione. La luce può conferire drammaticità alla scena. La luce può rendere "epico" il soggetto. In ultima analisi, la luce riesce a dare carattere alla fotografia.
In questa composizione ho sfruttato la luce che illuminava le onde nel mare in tempesta per infondere drammaticità alla scena.
Conclusioni
Se sei arrivato fino a questo punto, probabilmente hai trovato interessante questo tutorial. Tuttavia devo darti un avvertimento: quello della composizione è un argomento molto complesso. Molti concetti si apprendono o si sviluppano solo con la pratica. C'entra anche e soprattutto l'approccio alla fotografia, che è sempre personale. E' anche una questione di stile. Ogni buon fotografo deve sviluppare il proprio stile.
In questa fotografia ho applicato la regola dei terzi anche per la Galassia di Andromeda.
Se vuoi saperne di più, se vuoi approfondire i concetti che ti ho esposto, allora ti consiglio di frequentare fotografi più esperti di te, di fare delle escursioni fotografiche insieme a fotografi più esperti.
Se vivi nella mia zona (Sicilia sud-orientale), ti piace la fotografia paesaggistica e naturalistica e vuoi imparare a fotografare, puoi unirti alle mie escursioni oppure puoi partecipare alle passeggiate fotografiche che organizzo.
Tutorial: LA COMPOSIZIONE FOTOGRAFICA
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Puoi leggere gratuitamente questo tutorial nelle pagine del sito, oppure puoi acquistare il pdf al costo inferiore a un caffè.
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Note:
Un piccolo tutorial sulla composizione in fotografia, con consigli, esempi e spunti di riflessione.
Quando ho scritto l'articolo:
Marzo 2019 - Aggiornamento Maggio 2022
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