Macrofotografia e close-up
con obiettivi vintage non macro
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Introduzione
"Per fare macrofotografia devi comprare un obiettivo macro!"
"La macrofotografia è difficile!!", "Procurati dei flash...", "Devi comprare un flash anulare...", "Ti consiglio quest'obiettivo macro 1:1...", "...anzi no, il 2:1...", "Oppure... bla, questo... bla, bla, bla..."
Dimmi la verità, quante volte hai sentito affermazioni del genere mentre pensavi di iniziare con la macro senza dovere spendere un occhio della testa? Io continuo a sentirle tante volte! Troppe!
In certi casi è vero che servono attrezzature specifiche, pensa alla Macrofotografia documentaristica e scientifica; ma esiste anche la Macrofotografia creativa, quella che punta su un risultato artistico, quella che si prefigge di catturare la bellezza del soggetto.
Ti garantisco, per esperienza diretta, che per questo genere di approccio si possono usare anche obiettivi che non sono stati progettati specificatamente per la macrofotografia, oltre a qualche accessorio economico.
Hai mai pensato agli obiettivi vintage, non macro?
Si tratta di obiettivi non più in produzione, vecchi di alcune decine di anni, ma ancora perfettamente funzionanti. Grazie a una infinità di anelli adattatori possono essere montati sulle più disparate marche di macchine fotografiche a obiettivi intercambiabili (reflex e mirrorless).
Ma qual è il vantaggio nell'uso di questi obiettivi?
Semplice: costano pochissimo, sul mercato dell'usato!
Allora vediamo come fare macrofotografia e close-up senza spendere un occhio della testa.
Per fare macrofotografia e close-up (fotografia a distanza ravvicinata) con questo genere di obiettivi ti serve:
- l'obiettivo
- un anello adattatore
- un set di tubi di prolunga
Se l'obiettivo non lo possiedi già, lo puoi acquistare usato. Accertati che sia in buone condizioni ottiche e meccaniche, verifica le possibilità di reso in caso di difetti non dichiarati (alla fine di questo articolo ti spiego semplici controlli da fare sugli obiettivi di seconda mano). Tieni conto che si tratta di obiettivi con lunghezze focali da 45÷50 mm a 100÷200 mm, interamente manuali (no autofocus, no stabilizzazione, si ghiera della messa a fuoco, si ghiera dei diaframmi), di conseguenza costano pochissimo.
Sfrutta Internet e qualche forum di fotografia per capire se esistono anelli adattatori con i quali collegare l'obiettivo alla tua macchina e quali risultati ti puoi aspettare.
Dal momento che questi obiettivi sono manuali, puoi comprare tubi di prolunga semplicissimi e totalmente meccanici, senza contatti elettrici. Costano pochissimo!
Probabilmente l'anello adattatore ti farà perdere la possibilità di mettere a fuoco all'infinito. Questo succede in quanto si modifica il tiraggio.
Se non sai che cos'è il tiraggio, te lo spiego io: molto semplicemente è la distanza tra il piano del sensore e il piano del bocchettone di innesto degli obiettivi. Ogni marca ha un ben preciso valore di tiraggio. Considera che il tiraggio può variare tra i modelli reflex e i modelli mirrorless della stessa marca! Ogni obiettivo è progettato per un tiraggio ben preciso.
Aggiungendo un anello adattatore, il piano del bocchettone di innesto dell'obiettivo si allontana dal sensore! Di solito questa variazione ti fa perdere, per l'appunto, la messa a fuoco all'infinito.
Con i tubi di prolunga questo effetto è sicuro!
Ma questo dettaglio non ti deve preoccupare, poiché l'obiettivo ti serve per fare fotografia a distanza ravvicinata o anche macrofotografia propriamente detta. Non hai la necessità di mettere a fuoco all'infinito.
La mia esperienza personale
Per farti capire quali risultati si possono ottenere, ti parlerò della mia esperienza personale.
Per fare close-up e macrofotografia posso contare su quattro obiettivi. Di questi solo uno è un vero obiettivo macro 1:1. Gli altri obiettivi sono un tele 200 mm f/2.8, non macro, relativamente moderno, autofocus, non stabilizzato, e due obiettivi vintage, rispettivamente da 135 mm f/3.5 e 50 mm f/1.8, totalmente manuali, non macro.
Ecco uno schema che riassume i miei obiettivi per macro e close-up e le loro caratteristiche:
Come puoi vedere, il secondo e il terzo obiettivo sono vintage.
Li possiedo dal 1985, praticamente da quando ho iniziato a fare fotografia, ma sono stati prodotti tra gli anni '60 e '70; si tratta, quindi, di obiettivi abbastanza vecchi ma ancora perfettamente funzionanti.
Nella stessa immagine puoi vedere il set di tubi di prolunga con l'anello adattatore. Eccoli in dettaglio:
Il set, molto economico, è composto da tre anelli e due baionette Canon EF.
Eccone le caratteristiche:
ELEMENTO | LUNGHEZZA |
2 BAIONETTE | 16 mm |
TUBO 1 | 7 mm |
TUBO 2 | 14 mm |
TUBO 3 | 28 mm |
2 BAIONETTE + TUTTI I TUBI | 65 mm |
Sono possibili diverse combinazioni. A ogni combinazione corrisponde una diversa lunghezza complessiva e, quindi, un diverso rapporto di riproduzione (ovviamente alla lunghezza complessiva devi aggiungere la lunghezza dell'anello adattatore).
Risultati
Ed ecco alcuni dei risultati che ho ottenuto in questi anni usando questi due obiettivi.
Tieni conto che i due obiettivi hanno lunghezze focali molto diverse. Ne consegue che hanno anche diverse distanze minime di messa a fuoco, diversi angoli di campo (diversa ampiezza del campo inquadrato) e diverse profondità di campo.
A parità di rapporto di riproduzione, quindi, cambiano sia la distanza minima di messa a fuoco sia l'ampiezza dello sfondo sia la profondità di campo. In particolare:
- col 135 mm la distanza minima di messa a fuoco è maggiore, lo sfondo è più ristretto, la profondità di campo è minore
- col 50 mm la distanza minima di messa a fuoco è minore, lo sfondo è molto più ampio, la profondità di campo è maggiore
Nella scelta dell'obiettivo (soprattutto della focale) devi tenere conto di questi effetti, visto che influiscono sulla composizione (ampiezza dello sfondo e profondità di campo) e sul rischio di disturbare gli animali che vorresti fotografare (distanza minima).
Ma c'è di più: con le focali più corte è più facile raggiungere rapporti di riproduzione più alti. Infatti, siccome per arrivare al rapporto 1:1 si deve distanziare l'obiettivo dalla macchina di una lunghezza pari alla focale, capisci bene che è più facile farlo con le focali più corte. Per esempio, per arrivare all'1:1 con un obiettivo di 180 mm occorrono tubi di prolunga che abbiano una lunghezza complessiva di ben 180 mm! Invece per arrivarci con un obiettivo da 50 mm ti bastano tubi di prolunga con lunghezza complessiva di soli 50 mm. Facile, no?
Teleobiettivo medio Canon FD 135mm f/3.5
CLOSE-UP - Orchidea Anacamptis papilionacea. Bosco della Contessa (Monti Iblei).
CLOSE-UP - Orchidea Neotinea lactea. Bosco sopra la Valle dell'Anapo (Monti Iblei).
QUASI MACRO - Fungo Mycena seynii su pigna morta. Bosco della Contessa (Monti Iblei).
Obiettivo normale Canon FD 50mm f/1.8
MACRO - Capparis. Scogliera di Siracusa.
MACRO - Lichene Cladonia pyxidata. Bosco della Contessa (Monti Iblei).
Come puoi ben vedere, pur non essendo obiettivi macro, i risultati sono di tutto rispetto.
Addirittura con il 50mm ho superato il rapporto 1:1, arrivando a 1.6:1, facendomi pienamente entrare nel campo della macrofotografia propriamente detta!
Ma ti dirò di più: tutte le fotografie che ti ho mostrato sono state fatte sfruttando la semplice luce naturale dell'ambiente. Si, hai capito bene: non ho fatto uso né di flash né di pannelli LED o altre sorgenti di luce artificiale!
Qualche consiglio
Per concludere voglio darti qualche consiglio.
- Con i rapporti di riproduzione più spinti, vicini o anche superiori all'1:1, diventa difficile, se non impossibile, mettere a fuoco usando la ghiera della messa a fuoco (succede anche con i veri obiettivi macro). Devi fuocheggiare avvicinando e allontanando dal soggetto tutto il sistema macchina-obiettivo. Una slitta micrometrica sarebbe opportuna!
- Per evitare di toccare la macchina e causare vibrazioni o scombinare la composizione, per scattare usa un comando a distanza. Io uso un telecomando wireless. Ti assicuro che è comodissimo. In mancanza, attiva lo scatto ritardato.
- Acquista un set di pannelli diffusori e riflettenti (per esempio un set "5 in 1"), anche piccoli. Costano poco ma si rivelano utilissimi per schermare la luce diretta del sole o per riflettere la luce verso il soggetto, per schiarire le ombre.
- Usando obiettivi manuali, senza contatti elettrici, potresti avere dei problemi a visualizzare la scena con il live-view della macchina (al diaframma impostato, la scena potrebbe apparire molto scura). Ti consiglio di impostare la modalità "priorità di apertura" sulla macchina e la "simulazione dell'esposizione" nel menù del live-view. Successivamente imposti il diaframma mediante la ghiera dell'obiettivo e la macchina sceglie il tempo di posa. Se il risultato non ti piace, compensi l'esposizione modificando di poco il tempo di posa.
- Usa un treppiede, anche piccolo e leggero, ma ben stabile.
Semplici controlli da fare sugli obiettivi di seconda mano
Gli obiettivi di seconda mano possono avere dei difetti! Non è una novità. Osserva da vicino l'obiettivo:
- controlla con attenzione il barilotto: presenza di ammaccature, rotture, sporcizia, tracce di unto, ecc.
- muovi la ghiera della messa a fuoco: deve essere morbida e regolare, non "granulosa" o a scatti, non troppo dura e nemmeno troppo fluida
- muovi la ghiera dei diaframmi: la selezione dei diaframmi deve essere certa, sicura e stabile, dal diaframma più aperto a quello più chiuso (e viceversa)
- mentre cambi i diaframmi osserva come si aprono e chiudono le lamelle del diaframma all'interno dell'obiettivo: hanno una forma regolare o strana? Si incastrano all'improvviso? Si bloccano di punto in bianco? Qualche lamella è rotta?
- controlla tutte le lenti (anche quelle interne), osservale in varie condizioni di luce, anche in controluce e in luce radente: presenza di graffi, polvere interna, macchie, fioriture del trattamento antiriflessi, muffe all'interno e all'esterno, rotture e scheggiature
- negli obiettivi con attacco a baionetta, controlla se la baionetta è intatta e in buone condizioni
- negli obiettivi con attacco a vite, controlla se i filetti sono integri o se ci sono scheggiature e ammaccature
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