Testa a sfera Mantona Fortress 40
Prova
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Introduzione
Recentemente ho acquistato una nuova testa per treppiede. Si tratta della testa a sfera Fortress 40 della Mantona. Devo dire che ho avuto subito una buona impressione, soprattutto confrontandola con la testa con cui ho lavorato in questi anni, la Manfrotto 804RC2 a tre movimenti.
La nuova testa sembra promettere davvero bene. Ma... procediamo con ordine, precisando che non sono pagato per questa recensione.
Mantona Fortress 40 S1-4015AF
La testa mi è arrivata ben confezionata in una scatoletta di 10 x 10 x 11 cm. All'interno della scatoletta, la testa è contenuta in una borsetta in tessuto nero imbottito, con apertura a cerniera e cinghietta per attacco alla cintura.
Nella scatoletta, all'interno di una bustina, vi sono anche un libretto di istruzioni (in inglese e tedesco), una chiavetta a brugola esagonale da 4 mm e una chiavetta piatta multiuso, un adattatore filettato per ridurre l'attacco al treppiede dai 3/8" nativi a 1/4".
Piccola e leggera
Ciò che colpisce subito, oltre alla cura nell'imballaggio, è l'impressione di robustezza che si ha malgrado la testa sia veramente piccola e leggera. Infatti, guarda le sue caratteristiche:
| 75 mm (sfera in posizione per foto verticali) |
| 100 mm (sfera in posizione per foto orizzontali) |
| 79 x 68 x 100 mm (1sfera in posizione per foto orizzontali) |
| 79 x 93 x 75 mm (2sfera in posizione per foto verticali) |
| 53 mm |
| 400 g |
| 43 g (Arca Swiss 44 x 60 x 10 mm) |
| Alluminio |
Come è fatta
L'aspetto è quello di tante altre teste a sfera di provenienza cinese, marchiare con i nomi di altri brands (Genesis, koolehaoda, Sirui, Andoer, ecc.), con sfere di diametro minore o anche maggiore. Tra le tante ho scelto questa per il prezzo, le dimensioni e il peso.
Il corpo principale è un cilindro cavo che contiene la sfera da 40 mm di diametro. Il cilindro può ruotare di 360° sulla basetta circolare che si fissa al treppiede. Sul cilindro, nella parte alta, vi è una scanalatura per le foto in verticale. Sopra la sfera vi è un perno che sorregge l'attacco per la fotocamera. Ruotando la sfera si può portare il perno dentro la scanalatura del cilindro per poter fare fotografie in verticale. Sul cilindro vi sono due manopole di bloccaggio. Una, quella più piccola, blocca il movimento del cilindro sulla basetta. Questo movimento è utile per le foto panoramiche e, a tal fine, la parte inferiore del cilindro è graduata. L'altra, quella più grande, serve a bloccare la sfera. Sulla manopola grande vi è anche una vite, alquanto difficile da manovrare, che serve a regolare la frizione e, quindi, la fluidità del movimento della sfera.
La basetta che si fissa al treppiede ha un diametro di 53 mm (50 mm il diametro del cilindro) e presenta un foro filettato da 3/8", che si può ridurre a 1/4" grazie al riduttore compreso nella confezione.
L'attacco per la fotocamera è costituito da una base, lunga 50 mm, per piastre a sgancio rapido con standard Arca Swiss. Questa base ha anche due livelle a bolla (entrambe toriche), perpendicolari fra loro: quella orizzontale è agevole da usare, invece l'altra, quella verticale, è così piccola che di fatto è inutile; inoltre la bolla di quest'ultima è talmente grande da occupare praticamente quasi tutta la livella (un evidente difetto di fabbricazione)! Una manopola consente di bloccare o sbloccare la piastra a sgancio rapido. Sulla stessa manopola vi è una livella a bolla (sferica) utile quando si fotografa in verticale.
La piastra in dotazione rispetta lo standard Arca Swiss. Le dimensioni sono: 44 x 60 x 10 mm; nella parte inferiore, la slitta ha dimensioni di 39 x 60 mm. Due viti sporgenti evitano che la piastra scivoli via quando non è ben stretta. La piastra porta una vite da 1/4".
Prime prove in studio
Devo essere sincero: ancora non ho avuto il tempo di strapazzarla nelle mie escursioni! Tuttavia ho potuto provarla per un tempo necessario a capire che ha delle caratteristiche interessantissime. Insomma, non mi sono ancora pentito di averla comprata!
In questi ultimi anni ho lavorato con la testa a tre movimenti 804RC2 della Manfrotto, una testa molto buona ma al limite per la mia attrezzatura. All'epoca la comprai perché non potevo permettermi una testa più robusta.
La 804RC2 è una testa ben costruita, in tecnopolimero, ottima per piccoli pesi e per piccoli ingombri. Difficile da utilizzare con il mio 500 mm f/8 catadiottrico a causa delle eccessive vibrazione durante la messa a fuoco manuale, quasi al limite con il 200 mm f/2.8 Canon!
Prossimamente proverò a fare delle prove con queste ottiche, montate sia sulla vecchia testa sia sulla nuova, soprattutto in condizioni ambientali realistiche (brezza, venticello), per capire se e quanto ho guadagnato in termini di stabilità.
Una cosa posso dirla fin da adesso: col 500 mm montato sulla Manfrotto e una leggera brezza, il micromosso rovina quasi tutte le fotografie! Col 200 mm, sempre montato sul Manfrotto, e una leggera brezza si hanno più possibilità di portare a casa delle buone fotografie, grazie al minore ingrandimento dovuto alla focale ben più piccola del 500 mm. In tutti i casi la messa a fuoco manuale è davvero critica per via delle vibrazioni. A questo punto rimane da provare la Mantona e spero di farlo quanto prima.
Ma veniamo ai pesi in gioco. Premetto che Manfrotto dichiara per la 804RC2 una portata massima di 4 kg mentre Mantona per la Fortress 40 dichiara una portata massima di 15 kg, quindi un confronto vero non è possibile né tantomeno corretto.
Lo Zenit MC 3M-5CA 500 mm f/8 col paraluce autocostruito, l'attacco a treppiede e l'adattatore dal filetto M42 alla baionetta Canon EOS pesa complessivamente 938 g; la reflex Canon 5D Mark II, solo corpo, pesa 932 g; il peso complessivo, quindi, è pari a 1870 g (quasi 1.9 kg).
L'EF 200 mm f/2.8 L II USM col suo paraluce di serie e l'attacco a treppiede pesa complessivamente 951 g. Montato sulla reflex si raggiunge un peso di 1883 g (di nuovo quasi 1.9 kg).
In entrambi i casi siamo ben al di sotto della portata massima di entrambe le teste. Ho provato le due ottiche alternativamente su entrambe le teste e ho notato che sulla Mantona le vibrazioni hanno un'ampiezza minore che sulla Manfrotto; inoltre le vibrazioni tendono a smorzarsi prima. Questo è un buon segno!
In studio entrambe le teste si sono comportate egregiamente, ma con i tele in mio possesso occorre usare l'autoscatto o lo scatto remoto per evitare le vibrazioni!
Invece con la testa a sfera è risultato più facile inquadrare e comporre. Bloccando la manopola l'inquadratura non si sposta. Con la testa a tre movimenti della Manfrotto i movimenti sono meno fluidi, l'inquadratura precisa avviene a scatti e, dopo aver stretto le manopole, spesso occorre reinquadrare la scena in quanto la testa tende ad abbassarsi per una questione di elasticità della struttura e per l'uso del tecnopolimero!
I movimenti della sfera sono risultati molto fluidi e senza scatti. Tutta la testa ruota sulla basetta con movimento fluido e regolare, senza scatti. La lavorazione dei materiali sembra molto accurata. L'impressione di robustezza che ho avuto quando l'ho spacchettata sembra ben giustificata.
I 15 kg di portata dichiarati da Mantona credo che siano un po' esagerati. Ma il dato potrebbe riferirsi al carico di rottura. Per confronto, la Genesisgear dichiara per la Genesis BH-40 (praticamente la stessa testa della Mantona) un carico massimo di ben 30 kg! A questo punto mi sembra più realistico il carico massimo della Mantona.
Vantaggi e svantaggi
Veniamo ai vantaggi e agli svantaggi, considerando che ancora devo testarla in escursione per un po' di tempo e con diverse condizioni ambientali!
Pro:
- dimensioni
- peso
- materiale indeformabile
- robustezza
- contenimento delle vibrazioni
- standard Arca Swiss (molto diffuso)
- imballaggio e accessori di serie
- prezzo
Contro:
- una delle livelle toriche inutilizzabile
- vite di frizione difficile da manovrare
Conclusioni
Le conclusioni a cui sono giunto sono influenzate in qualche misura dall'esperienza con altre teste che ho posseduto e usato, l'ultima in ordine di tempo quella della Manfrotto a tre movimenti.
Mi riservo di fare un aggiornamento di questa recensione non appena avrò accumulato una buona esperienza pratica usando questa nuova testa.
Intanto sono rimasto favorevolmente colpito dall'ingombro veramente ridotto e dal peso davvero contenuto. In escursione apprezzerò i 309 grammi in meno rispetto alla 804RC2 e le minori dimensioni.
Mi hanno favorevolmente colpito anche il tempo di smorzamento e l'ampiezza delle vibrazioni, ma anche il mantenimento dell'inquadratura dopo il bloccaggio della sfera.
La Mantona Fortress 40 è una testa che consiglio a chi vuole viaggiare leggero, abbinata, magari, ad un buon treppiede in fibra di carbonio. Considerato il prezzo (54,90 € su Amazon), penso che sia un buon acquisto, ma solo l'uso sul campo (rocce, pioggia, salsedine, sabbia, urti, graffi, ecc.) mi potrà confermare questa impressione.
Continuate a seguirmi per non perdere il prossimo aggiornamento, che spero di fare tra qualche mese, quando avrò strapazzato per benino in escursione questa testa.
Aggiornamento
Vi avevo anticipato che avrei scritto un aggiornamento dopo avere strapazzato per bene la testa a sfera. Ora posso dirvi che l'ho usata per quasi un anno. Mi ha accompagnato in centinaia di escursioni fotografiche, per sessioni di macrofotografia e per sessioni di paesaggio. L'ho portata in montagna e al mare, sotto la pioggia e nella neve, in mezzo alla fitta vegetazione e ai rovi.
Si è sporcata di polvere, sabbia marina e sabbia vulcanica. Ha preso urti e graffi, sottoposta a carichi notevoli. Ha mantenuto le sue caratteristiche meccaniche.
Oggi posso affermare con assoluta certezza che si è trattato di un ottimo acquisto.
Ne ho apprezzato la compattezza, la leggerezza e la facilità di impiego.
Ovviamente queste considerazioni valgono per la mia attrezzatura!
Solo una piccola nota stonata, ma che non influisce sulle caratteristiche della testa a sfera: la custodia in dotazione è stata da me "riciclata" per contenere altri piccoli accessori fotografici, ma le cuciture hanno ceduto quasi subito!
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