I silenzi dello Stagno
© Felice Placenti - All rights reserved. Tutti i diritti sono riservati.
E' vietato riprodurre, anche solo parzialmente, anche citando la fonte, il contenuto di questa pagina.
Nella zona centrale e più alta dei Monti Iblei c'è un bosco. Lo chiamano "Bosco della Contessa". Dentro il bosco, in un'ampia radura, c'è uno stagno. Intorno allo stagno, di solito, c'è silenzio.
Non è che non ci sia abbastanza "natura" da non sentire uccelli, insetti e anfibi, ma è come se la natura avesse stretto un accordo. Come se la natura avesse deciso di dar vita ad una zona franca, da cui i suoni sono banditi!
Venite nello Stagno della Contessa, venite ma in punta di piedi. Si, perché la natura va rispettata anche nelle scelte che fa. Quindi venite, ma parlate a bassa voce; e se l'erba è secca, muovetevi piano, senza far troppo rumore.
Venite e porgete l'orecchio ai silenzi dello stagno.
Ascoltate questi silenzi: sono sussurri, lievi gorgoglii, piccoli tonfi nell'acqua immota; sono cinguettii leggeri, ronzii sommessi, un tenue starnazzare di anatroccoli nascosti fra la vegetazione, un timido gracidio.
Ho fatto visita al Bosco della Contessa decine e decine di volte. In certi periodi anche giornalmente. Conosco lo stagno e ho imparato che i suoi silenzi, in realtà, sono la dolce voce di una natura serena.
Lo stagno cambia veste con le stagioni. E' sempre diverso: si allarga e si restringe in base alle piogge; è circondato di verde in primavera e in estate, di giallo in autunno e in inverno; e se nevica si copre di bianco. Ma la sua voce non cambia mai, anzi... quasi mai. C'è solo un periodo dell'anno in cui nello stagno non c'è silenzio: è la stagione degli amori per migliaia e migliaia di rane e rospi; un gracidio continuo e intenso, accompagnato da tonfi che animano la superficie liquida. Accade in primavera che, non a caso, è la stagione degli amori per migliaia di altre specie che popolano il bosco e lo stagno e che, con le loro voci, si aggiungono allo schiamazzo.
Ma passata la frenesia sessuale, lo stagno ritorna ad essere silenzioso. La vita riprende il suo corso normale. I silenzi aumentano in autunno e raggiungono l'apice in inverno.
A volte intorno al lago si ode solo il vento. Raramente ho trovato venti intensi, quasi mai. Spesso, però, c'è una brezza che agita costantemente la superficie dello stagno e fa ondeggiare le piante. D'estate è piacevole, anche rinfrescante, ma non ti fa fotografare i fiori, che sembrano danzare incessantemente!
Nelle mattine d'autunno e d'inverno capita spesso che lo stagno sia avvolto dalla nebbia. E' una situazione surreale. Dalle nebbie, di tanto in tanto, si materializzano alberi, cespugli e piante acquatiche; poi si dissolvono in un silenzio ancora più intenso, tetro, come se la natura stesse trattenendo il respiro.
E allora venite anche con la nebbia nello Stagno della Contessa, anche quando pioviggina e la superficie si ricopre di migliaia di cerchietti.
Ma sempre in silenzio.
Lo stagno in primavera, nelle ultime luci del giorno.
Obiettivo Canon EF 24-105 mm f/4 L IS USM. Filtro polarizzatore.
105 mm - 1/750 sec. - f/4 - 100 ISO.
Lo stagno nella tarda primavera, verde ma con poca acqua.
Obiettivo Canon EF 24-105 mm f/4 L IS USM. Filtro polarizzatore.
88 mm - 1/20 sec. - f/8 - 100 ISO.
Sulle sponde dello stagno, nella tarda primavera.
Obiettivo Canon EF 24-105 mm f/4 L IS USM.
24 mm - 1/250 sec. - f/8 - 100 ISO.
Vegetazione.
Obiettivo Canon EF 24-105 mm f/4 L IS USM. Filtro polarizzatore.
58 mm - 1/125 sec. - f/11 - 100 ISO.
Lo stagno in autunno.
Obiettivo Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM. Filtro ND 1000 (-10 stop). Filtro polarizzatore.
6 sec. - f/5.6 - 100 ISO.
Autunno nello stagno. Sulle sponde galleggiano le foglie dei pioppi.
Obiettivo Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM. Filtro polarizzatore.
1/15 sec. - f/9.5 - 100 ISO.
In autunno il paesaggio intorno allo stagno si colora di giallo.
Obiettivo Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM. Filtro polarizzatore.
1/180 sec. - f/2.8 - 100 ISO.
In inverno le acque sommergono la vegetazione presente lungo le sponde.
Obiettivo Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM.
1/15 sec. - f/8 - 100 ISO.
La prima neve.
Obiettivo Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM. Filtro polarizzatore.
1/125 sec. - f/11 - 100 ISO.
La prima neve.
Obiettivo Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM. Filtro polarizzatore.
1/20 sec. - f/11 - 100 ISO.
Nebbia e pioggia.
Obiettivo Canon EF 24-105 mm f/4 L IS USM.
50 mm - 1/15 sec. - f/8 - 100 ISO.
Lo stagno nella nebbia.
Obiettivo Canon EF 24-105 mm f/4 L IS USM.
105 mm - 1/45 sec. - f/8 - 100 ISO.
Lo stagno nella nebbia.
Obiettivo Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM.
1/45 sec. - f/8 - 100 ISO.
Lo stagno nella nebbia che si dirada.
Obiettivo Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM.
1/180 sec. - f/2.8 - 100 ISO.
Riflessi sull'acqua immota dello stagno silenzioso.
Obiettivo Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM. Filtro ND 1000 (-10 stop).
4 sec. - f/11 - 100 ISO.
SU QUESTO LAVORO
Categoria:
Storie e Reportage
Note:
Un piccolo reportage fotografico dedicato allo stagno del Bosco della Contessa. Silenzioso tutto l'anno, tranne in primavera, quando il gracidio delle rane diventa assordante.Nella borsa:
- Reflex Canon EOS 5D Mark II
- Canon EF 24-105 mm f/4 L IS USM
- Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM
- Filtro polarizzatore NiSi CPL PRO 82 mm
- Filtro a lastra NiSi ND 1000 100x100 mm
- Holder NiSi V5 PRO e anelli adattatori
- Treppiede Manfrotto 190XPROB
- Testa Mantona Fortress 40
- Telecomando wireless
Quando ho scritto il reportage:
Agosto 2020
Se questo articolo ti è piaciuto condividilo con i tuoi amici. Grazie tante.