Backstage di una foto - FP Nature and Landscape Photography

FELICE PLACENTI
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Backstage di una fotografia

di paesaggio



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Introduzione

L'alba possiede il fascino di un incantesimo. E' essa stessa un incantesimo. La magia ha inizio quando nel cielo brillano ancora le stelle e sopra l'orizzonte orientale si accendono i primi bagliori.
Se poi l'alba avviene sul mare, si assiste a un incantesimo dentro un altro incantesimo. Il mare riflette le luci e i colori del cielo, mentre ancora tutto intorno è immerso nell'ombra della notte. Con l'avanzare dei minuti la luminosità di cielo e mare aumenta sempre più. C'è poi un momento in cui il bagliore del cielo sovrasta la brillantezza delle stelle, tranne le più luminose che, quasi con noncuranza, continuano a splendere alte.
L'alba, come il tramonto, ha sempre attratto i fotografi. E, spesso, molti si lasciano prendere la mano ed esagerano con la saturazione dei colori.

In questo articolo voglio parlarti di una fotografia scattata all'alba, su una scogliera. Una fotografia che ho scelto fra le tante per parlarti delle tecniche e delle attrezzature che ho usato in fase di ripresa e di come l'ho sviluppata.
In particolare ti anticipo che si tratta solo di uno sviluppo. Infatti non ho fatto alcuna aggiunta di elementi (per esempio non ho aggiunto le nuvole, come fanno in tanti!).



Qualche consiglio

Le condizioni di luce dell'alba variano continuamente. Ciò complica la situazione fotografica, soprattutto se nel cielo ci sono le nuvole. In queste situazioni ti consiglio sempre di fare numerosi scatti, ma senza affannarti. Non è necessario correre e fare le cose in fretta. Valuta sempre la scena, la composizione, le luci e le ombre, la linea dell'orizzonte, le impostazioni della fotocamera, la messa a fuoco e la profondità di campo. Certe condizioni di luce cambiano repentinamente, allora bisogna essere veloci e bene organizzati. Se possibile, fai un sopralluogo preliminare di giorno per studiare la location. Poi cerca di essere sul posto quando ancora è buio, sistema l'attrezzatura, prepara i filtri e tutto l'occorrente.
Il treppiede è indispensabile, soprattutto nelle prime fasi, quando la luminosità della scena è minima e servono tempi lunghi. Ma il treppiede è necessario anche quando la luminosità è molta e si vogliono usare i filtri ND (Neutral Density, cioè filtri di colore grigio neutro, che servono ad allungare i tempi per ottenere l'effetto seta sull'acqua del mare).
Quando usi il treppiede ricordati di disattivare la stabilizzazione delle immagini. Infine, usa preferibilmente il manual focus.



Attrezzatura impiegata

  • Reflex digitale Canon EOS 5D Mark II
  • Obiettivo Zoom Canon EF 24-105 mm f/4 L IS USM
  • Filtro polarizzatore NiSi CPL PRO 82 mm
  • Filtro a lastra NiSi ND 64 Nano IR 100x100 mm
  • Filtro a lastra NiSi GND 4 Nano IR soft 100x150 mm
  • Holder NiSi V5 PRO
  • Telecomando wireless YouPro YP-870 II
  • Treppiede Manfrotto 190XPROB
  • Testa a sfera Mantona Fortress 40
  • Spray antizanzare
  • Torcia a LED (per recarmi sulla scogliera al buio)



La ripresa

Ed ecco la fotografia grezza, con i seguenti dati di scatto:

  • Tempo di posa: 15 sec.
  • Diaframma: f/6.7
  • Sensibilità ISO: 100
  • Lunghezza focale: 24 mm
  • Modalità esposimetrica: manuale
  • Bilanciamento del bianco: ombra
  • Stile foto: neutro
  • Stabilizzatore: disattivato
  • Autofocus: disattivato
  • Formato immagine: RAW
  • Scatto in live view con telecomando wireless

Ho usato il filtro polarizzatore per staccare dal fondo cielo le nuvole sulla destra.
Ho usato il filtro ND 64 (da 6 stop) per allungare il tempo di posa e ottenere l'effetto seta sull'acqua.
Ho usato il filtro GND 4 (da 2 stop) soft per equilibrare la differenza di luminosità tra cielo e mare.
I filtri sono stati montati in cascata sull'holder: prima il polarizzatore, poi l'ND e infine il GND.
Ho usato il telecomando wireless.

Sono giunto sul posto quando ancora era buio e un leggero chiarore illuminava l'orizzonte nord-est (dove sarebbe sorto il sole). Ho preparato l'attrezzatura, ma senza montare i filtri. Con pose molto lunghe ho incominciato a studiare la composizione, ma la location la conoscevo già e in passato avevo già fatto foto simili.


foto grezza
PRIMA, fotografia grezza.


La composizione che ho scelto rispetta parzialmente la regola dei terzi. Infatti l'orizzonte è leggermente al di sopra del terzo inferiore. Quindi anche l'isola è al di sopra del terzo inferiore sinistro. In questo modo ho potuto includere una buona porzione della scogliera in primo piano. Questa mi fa da cornice, ed essendo inclinata e un po' curvata verso la parte sinistra e verso l'alto, mi fa anche da guida verso l'isola. Dal lato diametralmente opposto alla scogliera ci sono le nuvole in cielo. Queste si muovono lentamente verso l'orizzonte e sembrano puntare verso l'isola. Anche il promontorio a destra punta verso l'isola. L'isola si trova più o meno al centro della parte più luminosa della scena.
Per ottenere questa composizione ho tenuto basso il treppiede.

Il sole doveva ancora sorgere. Sarebbe sorto fuori dall'inquadratura, molto più a sinistra. La parte di destra del paesaggio era ancora buia ma, come puoi vedere dalla foto, la parte sinistra conteneva già abbastanza luce.
Se avessi aumentato l'esposizione per schiarire la parte destra avrei ottenuto un cielo luminosissimo a sinistra, malgrado la presenza del filtro GND. Se avessi usato un GND ancora più scuro, magari inclinato verso sinistra, avrei ottenuto un'immagine poco realistica. Un controllo all'istogramma mi ha confermato che l'esposizione poteva andare.

Se non lo hai fatto, ti consiglio di leggere i miei tutorial sull'esposizione e sulla composizione.



Lo sviluppo

Per lo sviluppo ho usato una vecchia versione del software Lightroom (ver. 5.6), certamente incompleta rispetto all'attuale, ma ugualmente potente e intuitiva.

foto sviluppata
DOPO, fotografia sviluppata.


Per prima cosa dal modulo "Libreria" ho importato la cartella contenente le fotografie scattate nella sessione fotografica. Poi ho incominciato il lavoro nel modulo "Sviluppo".
La prima operazione è stata quella di applicare la Correzione obiettivo e la Rimozione dell'aberrazione cromatica (assicurati di avere installato il profilo del tuo obiettivo).


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Correzione obiettivo.


Poi sono passato al pannello "Base", dove ho selezionato il Bilanciamento del bianco su "Ombreggiatura". Nello stesso pannello ho aumentato l'Esposizione, diminuito le Luci (utile per la parte luminosa del cielo), schiarito le Ombre (utile per il mare e le rocce della scogliera), diminuito i Bianchi e diminuito i Neri (per avere un'immagine più contrastata).
Ho anche aumentato la Vividezza per ottenere colori più brillanti e una immagine, in definitiva, vicinissima alla realtà.

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Pannello Base.


Tuttavia, avendo ancora una immagine che potrei definire "piatta", sono passato alla Curva di viraggio, dandogli una forma più sinuosa, ad S, che ha equilibrato i contrasti tra Luci e Ombre e tra Colori chiari e Colori scuri.

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Curva di viraggio.


Ho terminato le regolazioni generali con il pannello "Dettagli". Qui, per tentativi, ho regolato i parametri di Nitidezza e la Riduzione del disturbo sulla Luminanza e sui Colori.
Ricordati che per valutare il risultato, devi ingrandire molto una ben precisa zona dell'immagine (usa l'anteprima del pannello).

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Pannello Dettagli.


A questo punto ho voluto dare un tocco in più. Infatti ho terminato lo sviluppo applicando alcune regolazioni locali. Per l'esattezza ho aggiunto due filtri graduati, uno per il cielo e uno per il mare e le rocce.
Con il primo ho aumentato il Contrasto e la Chiarezza sul cielo e ne ho diminuito ulteriormente le Luci e le Ombre. Così facendo ho enfatizzato l'effetto del filtro polarizzatore sulle nuvole ed equilibrato ancora meglio la luminosità del cielo.
Con il secondo filtro, concentrato sulle rocce, ho abbassato le Luci e ho schiarito le Ombre. In questo modo ne ha guadagnato ancora di più la parte bassa della composizione.

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Filtro graduato (neutro) sul cielo.



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Filtro graduato (neutro) sulle rocce.


A questo punto, forse, ti starai chiedendo perché abbia applicato dei filtri graduati digitali malgrado avessi già usato dei filtri GND veri in fase di ripresa.
La risposta è semplice e banale: i filtri veri non fanno miracoli e agiscono in maniera generale sulle zone su cui si sovrappongono. Con i filtri digitali, invece, puoi correggere le mancanze dovute ai filtri veri, impostando in maniera opportuna parametri che agiscono in modo differente sui dettagli dell'immagine.
Ma non devi saltare a conclusioni affrettate. Se non avessi usato i filtri veri, avrei avuto contrasti eccessivi (non recuperabili) tra il cielo luminoso, da una parte, e il mare e le rocce scure, dall'altra.

Ed ecco il prima e dopo su Lightroom:

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Prima e dopo.


Considera, comunque, che l'immagine è ulteriormente migliorabile. Tuttavia, già così rispecchia molto bene la scena reale. Anzi, si tratta di un risultato molto vicino a quello che volevo ottenere. Ricorda, però, che devi partire sempre da una immagine ben scattata poiché con lo sviluppo non puoi fare miracoli!


Confronto tra prima e dopo.


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